L’anzianità in ambiente lavorativo e sua incidenza sulla disabilità motoria,
alcune considerazioni.
Prof. Sergio Sabetta
Si dibatte di un ulteriore riforma pensionistica tesa tra l’altro ad allungare l’età lavorativa, questo al fine di contenere il disavanzo pensionistico, esistono tuttavia effetti collaterali su cui si pone scarsa attenzione quali l’aumento della disabilità motoria a seguito di lesioni (Testa e Collo; Arti superiori e inferiori; Tronco) per le fasce di età dai 50 ai 64 anni e dagli ultra 65 enni, per cui sono intervenute rendite INAIL.
Dai dati provenienti dalla banca INAIL relativi al 31/12/2005 classificati per livello di disabilità e classe di età risultano quattro livelli di disabilità:
1) MEDIO (11% - 33%)
SOLO FEMMINE
Fino a 19 anni | 103 | 22 |
20 – 34 | 18.059 | 2.617 |
35 – 49 | 72.806 | 8.947 |
50 – 64 | 115.555 | 19.192 |
65 e più | 123.566 | 29.127 |
TOTALE | 330.089 | 59.905 |
2) GRAVE (34% - 66%)
Fino a 19 anni | 15 | 0 |
20 – 34 | 2.324 | 269 |
35 – 49 | 12.232 | 1.134 |
50 – 64 | 23.152 | 1.862 |
65 e più | 35.955 | 4.643 |
TOTALE | 73.678 | 7.908 |
3) MOLTO GRAVE (67% - 99%)
Fino a 19 anni | 0 | 0 |
20 – 34 | 284 | 34 |
35 – 49 | 1.515 | 135 |
50 – 64 | 2.634 | 179 |
65 e più | 4.235 | 302 |
TOTALE | 8.668 | 650 |
4) ASSOLUTO (100% - 100%)
Fino a 19 anni | 2 | 0 |
20 – 34 | 55 | 3 |
35 – 49 | 362 | 35 |
50 – 64 | 540 | 47 |
65 e più | 839 | 71 |
TOTALE | 1.798 | 156 |
Risulta evidente la crescita esponenziale degli infortuni per le due fasce di età più anziane, circostanza che dovrebbe aggravarsi con l’allungamento dell’età lavorativa. Nasce pertanto l’esigenza di intervenire al fine di abbattere i crescenti costi umani, sociali e finanziari che si vanno prospettando per il prossimo futuro quale conseguenza indesiderata delle riforme pensionistiche in atto o che in futuro matureranno.
Dividendo i disabili per infortuni e malattie professionali nei singoli settori di attività si ottiene:
1) AGRICOLTURA
Infortuni | 94.274 |
Malattie professionali | 371 |
TOTALE | 94.645 |
2) INDUSTRIA E SERVIZI
Infortuni | 303.290 |
Malattie professionali | 12.122 |
TOTALE | 315.412 |
3) CONTO STATO
Infortuni | 4.072 |
Malattie professionali | 104 |
TOTALE | 4.176 |
IN COMPLESSO:
Infortuni | 401.636 |
Malattie professionali | 12.597 |
TOTALE | 414.233 |
Interessante è la riclassificazione all’interno di ciascun settore tra dipendenti e autonomi distinguendo per sesso.
1) AGRICOLTURA
FEMMINE | MASCHI |
Dipendenti 5.677 | 15.769 |
Autonomi 27.377 | 45.862 |
TOTALE 33.014 | 61.631 |
2) INDUSTRIA E SERVIZI
FEMMINE | MASCHI |
Dipendenti 30.732 | 226.013 |
Autonomi 3.287 | 55.380 |
TOTALE 34.019 | 281.393 |
3) CONTO STATO
FEMMINE | MASCHI |
Dipendenti 1.586 | 2.590 |
Autonomi 0 | 0 |
TOTALE 1.586 | 2.590 |
IN COMPLESSO
FEMMINE | MASCHI |
Dipendenti 37.995 | 244.372 |
Autonomi 30.624 | 101.242 |
TOTALE 68.619 | 345.614 |
Risulta evidente la forte presenza femminile nei settori agricolo e conto stato rispetto al settore industria e servizi in cui l’incidenza è estremamente bassa e addirittura minima tra gli autonomi del settore in rapporto alla già modesta incidenza dei dipendenti, basti osservare il rapporto F/M tra gli autonomi del settore agricoltura.
Complessivamente il rapporto tra F/M è di circa 1/5 che sale a poco più di 1/8 nel settore industria e servizi, se si assume un incremento di infortuni e malattie a seguito del pensionamento posticipato questi si presume che riguarderà prevalentemente il settore industria e servizi con un incremento per la maggior parte maschile concentrato sugli infortuni.
I costi economici verranno a riguardare sia le rendite che la riabilitazione, a parte ogni considerazione di quelli sociali, sarà quindi opportuno sin da ora concentrarsi nella prevenzione sulle fasce oltre i cinquanta anni con particolare riguardo alle attività interessate dall’elemento maschile.
FONTI
www.banca.datidasabili.inail.it