domenica 4 novembre 2012
Ritorno al passato per i pubblici dipendenti: di nuovo il TFS e trattenuta del 2,5% legittima
La trattenuta del 2,5% sugli stipendi dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche, sanzionata dalla Corte Costituzionale, adesso è legittima.
La riabilitazione proviene dal decreto legge n. 185 del 29 ottobre che ha abrogato il comma 10 dell´art. 12 del decreto-legge 78/2010 (convertito nella legge 122/2010) che prevedeva, a decorrere dal 1 gennaio 2011, che il computo del trattamento di fine servizio doveva essere effettuato con l´applicazione dell´aliquota del 6,91% a carico della sola amministrazione e nessun onere per il dipendente, rimettendo le lancette dell´orologio al 1 gennaio 2011 e ripristinando il Tfs.
Con il provvedimento varato lo scorso 26 ottobre ed entrato subito in vigore, Palazzo Chigi ha fatto, dunque, retromarcia.
Gli insegnanti assunti prima del 2002 erano in regime di Tfs, vale a dire la vecchia buonuscita calcolata sull´ultimo stipendio, che prevedeva una ritenuta del 2,5%.
A partire dal 1 gennaio 2011 il governo aveva fatto transitare anche chi era stato assunto prima del 2002 nel regime di Tfr ma, con un´operazione piratesca, aveva mantenuto la trattenuta del 2,5%.
Di fronte a una lampante discriminazione tra lavoratore pubblico e privato e tra gli stessi dipendenti pubblici, la Consulta ha dichiarato illegittima la norma.
A questo punto il governo, per non restituire il maltolto, ha fatto dietrofront e ha scelto il danno minore, ripristinando la buonuscita (Tfs) per tutti i vecchi assunti prima del 2002.
In questo modo, i soldi verranno restituiti soltanto a chi ha già interrotto il rapporto di lavoro, mentre chi è ancora in servizio vengono "compensati" con una futura liquidazione forse più elevata.
Un forse d´obbligo, visto che la vecchia buonuscita è vantaggiosa rispetto al Tfr solo se le buste paga "si appesantiscono" e che gli stipendi patiscono ancora il mancato rinnovo del contratto di lavoro e gli scatti di anzianità fermi al 2010.
Avv. Marco Dibitonto