mercoledì 14 aprile 2010
La devianza della Governance
“Chi ruba un pezzo del nostro passato vuole rubare anche un pezzo del nostro futuro” ( Resti in Focus – Forum)
Articolo del Prof. Sergio Sabetta
Le polemiche sull’influenza suina e la conseguente campagna globale sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha posto anche a livello del Consiglio Europeo dubbi sull’effettiva influenza dell’industria farmaceutica rispetto all’OMS, tanto da richiedere approfondimenti ulteriori mediante apposita indagine.
La circostanza recupera l’attenzione sul concetto di responsabilità, anche in rapporto alla attuale crisi finanziaria che ha travolto l’economia; in un recente forum svoltosi presso la Bocconi si sono a riguardo ricordati tre scandali finanziari che hanno segnato il nostro Paese ( Focus – forum, Scandali finanziari : tre storie da ricordare, a cura di Andrea Resti – E. & M. , S. D. A. Bocconi, 18 , Etas, 1/2010 ).
Quello che è emerso, oltre alla mancanza assoluta del rispetto di regole e norme, è che “un gran numero di persone per paura, debolezza, pavidità nel senso assoluto, e comunque per assenza di responsabilità – anzi di consapevolezza della propria responsabilità- accettano cose che non condividono” e per tale via diventano complici di coloro che scelgono l’illiceità, rinunciare a un guadagno o subire una eventuale vendetta comporta molte volte lo scendere a patti con la propria coscienza.
La modifica dei principi di governance con comportamenti opachi e scorretti avviene progressivamente a cascata e si allarga come onde su una superficie, la struttura organizzativa nel suo essere e coloro che in essa agiscono vengono lentamente modificati, gli elementi con responsabilità che resistono espulsi a monito degli altri che per quiete o benefici sperati accettano, viene meno prima la propria libertà di decisione e successivamente la capacità etica di discernimento; il passaggio si realizza in alcuni anni con la progressiva sostituzione degli uomini nei punti chiave e la distribuzione di benefici ai più fedeli, quale stimolo ed esempio.
La privatizzazione è stata intesa in molte occasioni quale opportunità economica e trasferimento dei costi e dei rischi di impresa sulla collettività, ma anche quale ulteriore stimolo all’allentamento delle regole per un concetto di efficienza del tutto soggettivo.
Il contratto psicologico che l’individuo contrae entrando in un’organizzazione è informale e continuamente rinegoziato, la modifica dei principi di governance sopra descritti vengono quindi a variarne l’assetto e i limiti e possono indurre ad accettare comportamenti precedentemente ricusati, le aspettative e gli obblighi vengono a variare nella loro miscellanea come l’intrecciarsi tra l’uso del potere e l’autorità legittima. ( Potere, in Comportamenti Organizzativi, di L. Tosi e M. Pilati, Egea, 2008 ).
Il tempo lavora a favore dell’uso del potere, che può essere sia carismatico, che coercitivo, di esperienza o di ricompensa, quello che è certo è il suo crescere esponenziale se legittimato dall’autorità, al singolo resistere costerà estrema fatica psichica e materiale e lo scorrere del tempo sui comportamenti imposti determineranno la loro ragionevolezza ed accettabilità.
Qualsiasi persona può accettare e diventare a sua volta portatore di comportamenti opachi e scorretti diffondendo i nuovi principi di governance introdotti nell’organizzazione, solo una forte base di valori e un’altrettanta forte responsabilità permetterà una resistenza ( S. Milgram, Obbedienza all’autorità, Bompiani, 1975).
Interviene il concetto ed il senso di responsabilità del singolo quale capacità di mantenere una scelta ed avere chiaro il risultato delle proprie azioni, si ché nella motivazione della propria scelta è ricompresa la previsione degli effetti non solo individuali ma anche collettivi del proprio comportamento, senza giustificarsi dietro la limitata ampiezza della propria autorità; la responsabilità è quindi la coscienza della propria imputabilità, circostanza che è propria dell’empatia umana ma che viene rafforzata e costruita nell’essere dalla cultura d’origine (Abbagnano, voce Responsabilità, Dizionario di Filosofia, Utet, 1974).