giovedì 1 ottobre 2009
Garante Privacy: navigazione in internet e monitoraggio del datore di lavoro
Il Garante per la protezione dei dati personali ha ribadito il principio secondo il quale le aziende non possono monitorare, in modo sistematico e continuativo, le pagine e siti web visitati dai propri dipendenti.
L´installazione di un software appositamente configurato per tracciare in modo sistematico la navigazione in Internet del lavoratore viola, infatti, lo Statuto dei lavoratori che vieta l´impiego di apparecchiature per il controllo a distanza dell´attività dei dipendenti.
Il Garante ha ritenuto, infine, che il datore di lavoro non può violare i principi di pertinenza e non eccedenza delle informazioni raccolte, qualora preveda un monitoraggio costante e prolungato nei confronti del proprio dipendente. In base alle Linee guida fissate dall´Autorità, i datori di lavoro possono, infatti, procedere a eventuali controlli ma in modo graduale, mediante verifiche di reparto, d´ufficio, di gruppo di lavoro prima di passare a controlli individuali.