mercoledì 24 dicembre 2008
SPESE DI GIUSTIZIA PER CAUSE DI LAVORO: DIETROFRONT DEL GOVERNO
Niente paura per i lavoratori che intendono fare cause di lavoro, previdenza sociale ed assistenza sociale.
Pochi giorni fa, ci si stava incamminando inesorabilmente verso la definitiva abrograzione della nota legge n. 319 del 2.4.1958 (recante norme in tema di “esonero da ogni spesa e tassa per i giudizi di lavoro”) e "cioè di quella legge che, in ossequio ad un principio di civiltà giuridica, si è preoccupata di far sì che la situazione di debolezza economica del lavoratore (o del soggetto avente diritto ad una prestazione previdenziale o assistenziale) non funzioni da impedimento all’esercizio dei suoi diritti", tanto da prevedere la gratuità dei processi del lavoro/previdenza sociale/assistenza sociale (vedi articolo dell´Avv. Domenico Carpagnano pubblicato su questa rivista in data 22.12.2008 dal titolo "Come si cancella in punta di piedi il principio di gratuità del processo del lavoro e previdenziale").
E´ arrivato finalmente il D. L. 200 del 22.12.2008 che ha salvato, in extremis, quasi 60 norme tra cui le disposizioni previste dalla L. 319/1958 (esonero da ogni spesa e tassa per i giudizi di lavoro) che il D.L. 25.06.2008 n. 112 aveva eliminato: con la naturale conseguenza che nulla deve e dovrà mai essere pagato per instaurare una causa di lavoro/previdenza sociale/assistenza sociale
Dunque, il Governo ha fatto dietrofront e ristabilito la situazione ex ante. Dopo una gran paura, nulla, quindi, è cambiato per chi intende fare una causa di lavoro, previdenza sociale o assistenza sociale: il processo davanti ai Giudici del Lavoro resta GRATUITO.
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Redazione LavoroPrevidenza
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Avv. Marco Dibitonto
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