martedì 23 dicembre 2008
GOVERNO CANCELLA GRATUITA’ PROCESSO LAVORO
“Il governo ha introdotto un
emendamento che cancella la gratuita’ del processo del
lavoro. Una norma che colpira’ solo i lavoratori, che
dovranno pagare oltre 100 euro per poter agire in giudizio e
tutelare i propri diritti. E’ paradossale che cio’
accada in un momento di crisi economica e chiediamo, quindi,
di eliminare un’odiosa tassa contro la tutela dei diritti
dei lavoratori”. Lo dichiara Bruno Sazzini, segretario
dell’Associazione nazionale forense.
Secondo Bazzini,“in un momento di grande crisi economica, si stanno
mettendo in atto provvedimenti che andranno a colpire
ulteriormente solo i lavoratori”.
L’articolo 26 del disegno di legge in materia di lavori usuranti collegato alla Finanziaria, spiega Sazzini, attualmente all’esame del Senato, “prevede che per le cause di lavoro venga introdotto il contributo unificato di 103,30 euro. Fino a questo momento le cause di lavoro erano gratuite, proprio per mettere i dipendenti nelle condizioni di adire le vie legali in caso di torti subiti sul posto di lavoro. In un momento di recessione economica e di grave crisi, un provvedimento del genere non fa altro che colpire i lavoratori, dipendenti e non, che per chiedere giustizia dovranno mettere mano a risorse economiche magari gia’ esigue”.
Lo stesso provvedimento, sottolinea l’Anf, prevede che per le stesse cause vi sia l’esenzione da bollo, imposta di registro e da ogni altra tassa o spesa e le due disposizioni sono in contraddizione come osserva il dossier del centro studi del Senato allegato al ddl.
Per questi motivi, l’Associazione nazionale forense chiede all’esecutivo e alle aule parlamentari di rivedere la norma.