martedì 4 marzo 2008
RISCHIO INFORTUNI SUL LAVORO: 2 ANNI DI PRIGIONE. ECCO IL PACCHETTO SICUREZZA CHE SARA´ VARATO DOMANI DAL GOVERNO
Domani sarà varato dal governo. Sanzioni inasprite
Fino a un anno per il datore di lavoro inadempiente.
E´ il provvedimento, molto atteso, che applica la legge 123
Prevenzione, vigilanza, ispezioni, ma soprattutto sanzioni più severe per fermare la contabilità degli incidenti e dei morti sul lavoro.
Atteso da milioni di lavoratori il pacchetto sulla sicurezza nei luoghi di lavoro.
La bozza è pronta e domani potrebbe essere consegnata a palazzo Chigi.
La bozza prevede tre livelli di sanzione:
- per le violazioni non sostanziali, che non provocano rischi per i lavoratori, ci sono solo delle ammende, ma saranno più severe le contravvenzioni anche per progettisti, fabbricanti, installatori.
- C´è l´arresto da sei a dodici mesi o l´ammenda fino a 15 mila euro per il datore di lavoro che non fa la valutazione del rischio o non nomina il responsabile della prevenzione e per le altre violazioni che mettono in pericolo i lavoratori.
- Per le aziende con rischi chimici, esplosivi o cancerogeni e le imprese edili, in caso di violazioni più gravi, è previsto l´arresto fino a due anni, senza alternative.
- Le nuove norme inoltre recuperano le aggravanti già previste in caso di lesioni colpose e omicidio colposo.
Si ricorda che la legge delega, la numero 123, approvata ad agosto ´08, contiene delle norme che sono già operative, come la sospensione dell´attività o la chiusura del cantiere fino alla messa in regola, per le aziende che non rispettano le norme sulla sicurezza.
Ma il testo unico prevede anche
- il rafforzamento delle attività ispettive,
- la formazione dei lavoratori e
- incentivi per le imprese che si mettono in regola.
Le sanzioni da sole non bastano anche perché spesso arrivano quando non c´è più niente da fare, spiegano al ministero, ma se sono proporzionate alle violazioni possono fare da deterrente e ridurre il numero degli infortuni che negli ultimi anni sono sempre stati più di 900 mila.
I morti sul lavoro, invece, sono più di 100 al mese: nel 2006 sono stati 1341, mentre il conto per il 2007 non è ancora pronto, ma secondo le denunce trattate finora dall´Inail, l´anno scorso gli infortuni mortali sono stati meno di 1300.
Per il 2008 non ci sono dati certi: secondo la Cgil i lavoratori morti dall´inizio dell´anno sono almeno 180: dati sottostimati, spiegano al sindacato, perché serve tempo per verificare le cause degli incidenti.
Servirà del tempo anche per il via libera al testo unico: la delega scade a maggio, ma dopo l´approvazione del governo le nuove norme dovranno passare al vaglio delle commissioni parlamentari competenti e della conferenza Stato-Regioni.
I morti di questi giorni, dice Damiano, siano un invito a tutte le parti in causa: "serve un atto di responsabilità per vincere le resistenze residue all´approvazione del testo, nell´interesse generale del paese". Ogni giorno perso, dicono le statistiche, ci sono tre morti in più.