domenica 5 dicembre 2004
Il 10% dei lavoratori agricoli è straniero
da Greenplanet
Per due terzi dall Europa dell Est. In tutte le Regioni del centro nord sono già esauriti i permessi di ingresso concessi.
Sono stranieri il 10% dei lavoratori agricoli per un totale di 90.000 occupati che provengono per i due terzi (67,3%) dall Europa dell Est dove grazie all accordo tra Coldiretti e Ministero degli Esteri è stato aperto, a Bucarest in Romania, un ufficio per assistere le imprese nell assunzione di lavoratori.
Lo rende noto la Coldiretti, in occasione della diffusione dei dati Istat relativi al Censimento 2001 sugli stranieri residenti in Italia, nel sottolineare che i lavoratori immigrati nel settore agricolo sono in più della metà delle volte (53,8%) impegnati nella raccolta della frutta e nella vendemmia o in un caso su tre (29,9%) nella preparazione e raccolta di pomodoro, ortaggi e tabacco ma anche nell attività di allevamento (10,6%).
Se i lavoratori immigrati dipendenti rappresentano una componente fondamentale crescono anche gli immigrati titolari di una attività imprenditoriale in agricoltura che nel 2003 - riferisce la Coldiretti - sono stati 5.696 gli immigrati (+4,5% rispetto al 2002).
Con l allargamento dell Unione sono saliti complessivamente a 99.500 gli ingressi fino ad ora autorizzati nel 2004 grazie - rileva la Coldiretti - al via libera all ingresso in Italia di ulteriori 20.000 lavoratori provenienti dai nuovi Paesi che si vanno ad aggiungere ai 79.500 lavoratori extracomunitari, subordinati, autonomi o stagionali (50.000 stagionali) che erano stati autorizzati ad entrare dallo scorso mese di gennaio.
Le nuove autorizzazioni di ingresso varate con il primo maggio rappresentano una risposta necessaria ma non sufficiente alle esigenze delle imprese perchè sulla base di un monitoraggio effettuato dalla Coldiretti in tutte le Regioni del centro nord sono già esauriti i permessi di ingresso concessi.
Occorre quindi - conclude la Coldiretti - emanare al più presto un nuovo decreto con ulteriori autorizzazioni da estendere sopratutto a Paesi come la Romania che entrerà a far parte della nuova Europa nel 2007, in attesa che si provveda al più presto e definitivamente al superamento delle quote di ingresso per i lavoratori provenienti dai Paesi della nuova Europa.