UN’ANALISI STATISTICA DELL’ANDAMENTO DEL MERCATO DEL LAVORO
Prof. Sergio Sabetta
Dalla serie storica 2000/2003 dei dati elaborati dall’ISTAT relativa al tasso di occupazione tra i 15 – 64 anni, inteso come coloro che hanno svolto almeno un’ora di lavoro alla settimana, si è avuto un incremento dal 54,8% del 2000 al 57,5% per il 2003 ripartito per sesso in un incremento dal 67,8% al 70,00% per i maschi e dal 41,8% al 45,1% per le donne.
La circostanza che maggiormente si evidenzia è il forte incremento del lavoro femminile pari al 3,3% in un quadriennio a fronte di un più modesto 2,2% del lavoro maschile. Più circostanziati sono i dati elaborati dall’INAIL a seguito della denuncia dell’assicurato per il periodo 2001/2004, in base ai quali si ottengono quattro fasce di età: < 18; 18-35; 36-50; > 50.
Analizziamo i dati per fascia ponendo a confronto le assunzioni sia a tempo determinato che a tempo indeterminato con le rispettive cessazioni.
Per la classe di età < 18 anni si è passati da 231.430 assunzioni in totale nel 2001 ai 701.987 del 2004 con un parallelo incremento delle cessazioni da 169.434 unità per il 2001 alle 545.190 per il 2004. Se si scompongono le assunzioni tra tempo determinato e tempo indeterminato si ottengono 177.743 assunzioni a tempo indeterminato nel 2001 a fronte di 511.228 nel 2004 con un contestuale incremento delle cessazioni sempre a tempo indeterminato passate da 117.987 a 349.866.
Passando alle due fasce successive ossia ai 18-35 e 36-50 si nota una sostanziale stabilità nelle assunzioni totali che dai 3.404.180 (18-35) e 1.447.765 (36-50) per il 2001 sono passati ai 3.400.144 (18-35) e 1.478.921 (36-50) per il 2004 con un incremento delle cessazioni totali da 2.906.299 a 3.133.548 (18-35) e da 1.323.309 a 1.418.083 (36-50). Estrapolando dalla massa dei dati le assunzioni a tempo indeterminato con le parallele cessazioni si ottiene una diminuzione delle assunzioni da 2.453.473 a 2.378.380 (18-35) e da 983.594 a 960.469 (35-50) con una controtendenza nelle cessazioni che sono passate da 1.957.064 del 2001 ai 2.017.281 del 2004 (18-35) e da 851.885 a 857.650 (36-50) sempre per il quadriennio 2001/2004.
Allargando lo sguardo al tempo determinato si può osservare un incremento in entrambe le classi sia nelle assunzioni che nelle cessazioni.
Assunzioni (18-35): 950.707 (2001) - 1.021.734 (2004);
(36-50): 464.171 (2001) - 518.452 (2004);
Cessazioni (18-35): 949.235 (2001) - 1.116.267 (2004);
(36-50): 471.424 (2001) - 560.433 (2004).
Una caratteristica del tutto autonoma ha l’andamento della fascia > 50, qui si ha un decremento costante sia nelle assunzioni a tempo indeterminato che da 294.141 (2001) sono passate a 226.413 (2004) che per quelle a tempo determinato che da 197.592 (2001) sono passate a 180.175 (2004). Anche le cessazioni hanno avuto il medesimo andamento passando da un totale di 597.184 (2001) a 485.612 (2004), questo indipendentemente dalla tipologia del tempo.
L’andamento per quest’ultima fascia è in contrasto con gli ultimo dati provenienti dagli Stati Uniti, in cui gli ultracinquantenni hanno un proprio mercato del lavoro in espansione a causa dei minori costi per le aziende in termini di addestramento e di intuitive prospettive di carriera che determinano una superiore fedeltà al lavoro, questo in relazione tanto al miglioramento della qualità della salute che all’allungamento delle aspettative di vita.
Deve comunque osservarsi che alla rilevazione mancano, in quanto non rilevabili, i dati sul lavoro in nero che data la nostra storia si presume particolarmente incisivo su tutte le fasce di età, con particolare riguardo sulle due fasce estreme.
FONTE
· Banca dati www.istat.it
· Banca dati www.osservatorio.inail.it
· M. Valsania, Le aziende americane assumono più anziani che giovani, Sole 24 ore del 24.3.2005