SPECIALE MANIFESTAZIONE 21-10-06: PERMESSO DI SOGGIORNO A CHI DENUNCIA REATI GRAVI
Il permesso di soggiorno non andrà a chiunque, impiegato in nero, denuncia il datore di lavoro. Ma solo alle vittime di reati gravi legati allo sfruttamento, venuti alla luce e puniti grazie alla loro denuncia.
Intervenendo ieri a Palazzo Madama in Commissione Agricoltura,il ministro dell Interno Giuliano Amato ha spiegato i termini del decreto anti-sfruttatori che dovrebbe essere varato a breve dal governo. Una precisazione che tranquillizzerà molti
datori di lavoro domestico, che temono di finire sotto il ricatto di colf e badanti assunti a nero probabilmente perché (come dimostra il calvario delle domande per i flussi 2006) farlo regolarmente è un percorso a ostacoli.
"Se dovessimo pensare a misure premiali per quei lavoratori in nero che denunciano il solo fatto di essere irregolari, - ha detto Amato - finiremmo con il fare un gigantesco piacere alla criminalità organizzata che gestisce i flussi di ingressi clandestini incentivandola a portare sempre più immigrati in Italia. Di fatto, si tratterebbe di una sanatoria automatica, ma soprattutto, ripeto, di un incentivo alla criminalità organizzata".
Bisogna, invece, collegare il permesso premiale "a chi concorre a far cessare e punire" determinati tipi di reato commessi dai caporali e non per la denuncia del mero reato di irregolarità. Per fare questo occorre prima di tutto tipizzare i comportamenti del caporale che possono essere colpiti penalmente, come la violenza, lo sfruttamento continuato, la spoliazione del salario. "Stiamo lavorando - ha detto Amato - con il ministero del Lavoro e il ministero degli Affari sociali".
I dati sul lavoro irregolare in agricoltura illustrati da Amato ai senatori sono preoccupanti. Le ispezioni condotte dal Ministero del Lavoro fanno infatti registrare una media del 30% di irregolarità nelle aziende controllate. I caporali, che si accollano la parte più "sporca" dell opera di sfruttamento, trattengono dal 20 al 50% della paga giornaliera del lavoratore (in media 35 euro) e spesso arrivano a sequestrargli i documenti.