ULTIME DALLA BORSA LAVORO
A distanza di poco più di un anno (5 luglio 2005) dalla nascita della Borsa Lavoro, sistema aperto e trasparente, dove s’incontrano liberamente i cittadini in cerca di lavoro e le imprese in cerca di lavoratori, è utile verificare lo stato dei lavori del sistema di collocamento on-line certificato, uno dei pilastri della Riforma Biagi.
Tale sistema informativo, moderno ed efficiente, che sancisce il definitivo superamento del monopolio pubblico del collocamento, favorendo l’allargamento della funzione di mediazione tra domanda ed offerta di lavoro ad una pluralità di operatori pubblici e privati. Sul versante privato, attualmente è attivo nelle aree territoriali di Alessandria, Ancona, Asti, Bergamo, Bolzano, Sassuolo, Como, Cuneo, Ivrea, Modena, Novara, Padova, Parma, Pesaro, Ravenna, Rovigo, Torino, Treviso, Udine, Venezia, Vicenza, Piacenza e Cagliari. Mentre dal punto di vista del canale privato, hanno aderito 14 regioni e mancano ancora Liguria, Lazio, Campania, Valle d’Aosta, Trentino, Umbria ed entro fine anno dovrebbe essere attivo in tutte le regioni.
Quando sarà completamente operativa la Borsa darà la rilevazione reale al giorno precedente, lo spaccato istantaneo del mercato del lavoro, cui si aggiungeranno i 520 sportelli dei centri per l’impiego di competenza provinciale he dovranno essere messe in rete dalle rispettive regioni.
Ma sino a quando la borsa lavoro non sarà ultimata, il Web resta ancora infestato da chi chiede denari per pubblicare una ricerca di impiego. Come rileva l’indagine effettuata l’anno scorso dal Prof. Michele Tiraboschi dell’Università di Modena e Adapt Centro Studi Marco Biagi, bisogna verificare che sia stata concessa l’autorizzazione ministeriale per svolgere attività di somministrazione, intermediazione, ricerca e selezione del personale: permesso che obbliga poi, i soggetti, a mettere in rete sulla Borsa nazionale il proprio database.