Le interviste di Complexlab
Il manager della complessità
Il manager deve possedere lenti nuove per organizzazioni complesse in quanto dinamiche, instabili e imprevedibili, calate in ambienti variabili al fine di acquisire le capacità necessarie per agire nella complessità.
1) Da alcuni anni, la complessità è divenuta una metafora di moda e un paradigma
importante per la comprensione della realtà organizzativa, economica e sociale. I concetti di base sono quelli dell’organizzazione come sistema adattivo complesso, della network organization,dell’importanza dei fenomeni emergenti quali attrattori dell’agire imprenditoriale, dell’imprevedibilità del futuro ecc. Quanto sono importanti questi concetti applicati alla vostra realtà lavorativa e come descrivereste la complessità operativa?
2) I concetti e principi sopra elencati e in generale i nuovi emersi in questi anno in che modo sono secondo voi applicabili e utilizzabili per rendere più efficiente il vostro lavoro ed efficaci i risultati?
3) Ci potete raccontare alcuni aneddoti o case study che hanno fatto emergere la difficoltà del pensiero manageriale tradizionale o classico nell’affrontare problemi o eventi all’interno della vostra organizzazione o contesto di mercato?
4) Ritenete che la formazione possa continuare ad essere praticata e offerta in termini tradizionali o siano necessari nuovi approcci e nuove modalità di apprendimento?
5) Quale peso ha all’interno della vostra organizzazione la comunicazione?
6) Quanto importante è l’organizzazione informale rispetto a quella formale solitamente fissata su un organigramma?
7) Quali sono le capacità che dovrebbe avere un manager della complessità per affrontare le sfide derivanti da un mondo diventato sempre più fluido e dinamico?